Si sapeva che, prima o poi, il "coronavirus" sarebbe spuntato anche in Valle d'Aosta e dai casi annunciati in queste ore sappiamo che gemmeranno, perché così è fatta un'epidemia, altri casi, legati alla famiglia della media Valle implicata nell'infezione. Si sta ora, come sempre, allertando le persone che hanno avuto a che fare con loro nei giorni scorsi e che potrebbero risultare colpite dal contagio e toccherà, di seguito, vedere con chi loro siano entrati in contatto.
Nessuno poteva ragionevolmente pensare che sarebbe durata a lungo quella immunità che, per qualche giorno, ci ha permesso di essere l'unica Regione italiana non contagiata. D'altra parte facciamo parte di un sistema di comunicazioni che ci lega alla Pianura Padana con facilità e da lì provengono la maggior parte dei turisti, anche da zone "rosse" o "gialle", come si declina al momento la pericolosità dei luoghi e naturalmente delle popolazioni.
Si aggiunge l'asse delle comunicazioni verso i trafori e sappiamo che Alta Savoia e cantoni Romandi sono stati già colpiti e dunque bisognerà vigilare alla frontiera, come loro faranno con noi.