December 2019

I figli, i bambini, la leggerezza

Alexis impegnato in una gara di sciHo avuto la fortuna di avere vissuto due paternità diverse nel tempo: le prime due con Laurent (1995) e poi con Eugénie (1997) ed infine con Alexis (2010), le mie creature in cui rivedo tanto me stesso e persino certe espressioni di altri membri di famiglia. E' la genetica, ragazzi!
Per altro l'unica vera e importante eredità che lasciamo nel mondo è questa nostra genia e per questo scavo con passione nel passato della mia famiglia, alla ricerca di radici che son sicuro che mi facciano capire qualcosa di più di me stesso.
Questa differenza di età dei miei ragazzi mi ha permesso di godere delle loro infanzie su una distanza molto lunga e trovo che sia stato per me un autentico privilegio, perché avere a che fare con i bambini è un'esperienza bellissima.

Non è la Montagna che uccide

La valanga caduta sul Monte BiancoLeggo con sgomento le cronache della morte di Edoardo e di Luca, freerider finiti sotto una valanga ai piedi del Monte Bianco. Ritrovo nei racconti dei fatti e nella biografia dei due scomparsi un tragico copione che ho vissuto come cronista, come amico, come studioso del mondo della montagna, come semplice lettore.
Esiste ormai di fronte alle morti in montagna di questo genere, vale a dire di persone che erano preparate e consapevoli dei rischi laddove si è scatenato l'evento, il rischio di cadere nella peggiore retorica sulla morte "eroica" o peggio ancora nella storia della montagna che chiede un tributo di sangue a chi la frequenta. Non esiste, se non nel peggior giornalismo, una «montagna assassina», come se fosse una specie di dea Kālī dell'induismo che godrebbe del sacrificio di vite umane.
Idee dozzinali: non è l'ambiente naturale in cui agiamo il colpevole, trasformato appunto in chissà quale entità con comportamenti e sentimenti, ma siamo noi esseri umani che in montagna ci andiamo a compiere errori fatali. E' triste ma è così.

Evviva la sorpresa!

Sorprese a buon mercatoLa parola "sorpresa" (dal francese "surprendre, cogliere inaspettatamente" e quindi "meravigliare") sorprende!
E' infatti una parola come un Giano bifronte, per cui si può fare una sorpresa e la si può ricevere e ormai mi pare che la usiamo più nelle accezioni positive che in quelle negative (la triste "brutta sorpresa").
In vista del Natale, la sorpresa (che spunta anche dalle uova di Pasqua...) è argomento connesso alla nostra capacità di stupire in qualche modo nel rito antico e simbolico dello scambio dei doni. Cimento assai complesso perché all'apertura di un regalo c'è chi - penso a mia moglie - è capace dalla lettura della sua faccia di mostrare se la sorpresa sia stata azzeccata o oggetto dell'umiliante "cambio merce" nel negozio dov'è avvenuto l'acquisto.

Il professore nazista

Il 'tweet' di Emanuele CastrucciHo seguito con interesse, perché esempio tragico dell'aria che tira in questi tempi confusi, le polemiche per un tweet pro Hitler apparso sul profilo "Twitter" di un docente dell'Ateneo di Siena, il professor Emanuele Castrucci, che insegna - roba da barzelletta, se non fosse vero - Filosofia del diritto e Filosofia politica. Ha scritto, come se ad esprimersi fosse il Fürher in prima persona: «Vi hanno detto che sono stato un mostro per non farvi sapere che ho combattuto contro i veri mostri che oggi vi governano dominando il mondo». La frase è accompagnata da una foto di Hitler in divisa e con un cane lupo.
Già l'affermazione e la modalità lasciano di sasso, ma sul suo medesimo profilo, il docente aggiunge: «Hitler, anche se non era certamente un santo, in quel momento difendeva l'intera civiltà europea».

Se in Europa si canta "Bella ciao"

Grande curiosità ha creato in queste ore il video, diffuso sul Web, che mostra il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni mentre, con altri commissari del gruppo dei socialisti e democratici europei, canta "Bella ciao" in Parlamento.
Oltre a Gentiloni, ad intonare il famoso brano, considerato e vedremo se a torto o a ragione, emblema della lotta partigiana e della Resistenza in Italia, c'erano i vicepresidenti Frans Timmermans e Maros Sefcovic, Nicolas Schmit, commissario al Lavoro, Jutta Urpilainen, commissaria ai Partenariati internazionali, Helena Dalli, commissaria all'Uguaglianza, ed Elisa Ferreira, commissaria alla Coesione e alle Riforme.
Non c'è occasione di vario genere e anche nei diversi Continenti in cui "Bella ciao" venga intonata per la sua musicalità e il valore simbolico che incarna. Per altro, cantanti di tutto il mondo l'hanno ripresa, allargando la sua popolarità, e pochi mesi fa in Spagna ed in Francia due versioni diverse "modernizzate" sono finite nelle "Hit Parade".

Caro Babbo Natale, datti una regolata...

Ad Aosta si invita a scrivere a Babbo NataleCaro Babbo Natale,
è indubbio come questo sia il periodo giusto per scriverti la letterina per i regali natalizi. Lo faccio anch'io quest'anno, anche se ne approfitterò per dirti che non tutto per te si preannuncia "rose e fiori" ed è bene che qualcuno - a costo di non ricevere niente a Natale - ti metta in guardia, lassù in Lapponia.
Noto anzitutto come tu sia stato oggettivamente un precursore: questa storia di ordinare per corrispondenza i regali è una primogenitura di cui ti va dato atto. Di questi tempi una larga parte di umanità adulta spinge i propri bambini a scriverti la letterina e gli stessi si affannano a ordinare sempre per scritto i regali su servizi vari, cominciando da "Amazon". In fondo il signor Jeffrey Preston Bezos, fondatore, presidente e amministratore delegato di "Amazon", ti ha smaccatamente ricopiato e dovrebbe pagarti dei diritti, pensando a quanto si è arricchito.

La sindrome del lieto fine

Ebenezer ScroogeEsiste la sindrome del lieto fine? Penso proprio di sì, tant'è che quando leggo un libro o guardo un film le cui storie finiscono male mi resta un retrogusto amaro. Talvolta mi è capitato di pensare che gli autori lo abbiano fatto apposta per sparigliare le carte o eccedere in originalità.
Molto deriva dallo stereotipo fiabesco del "Vissero felici e contenti", che poi si ritrova nella logica "happy end" (che poi sarebbe happy ending) soprattutto filmica. Questo vale, in termini di profondità storica, per la "fiaba", che deriva dal latino "fabula", cioè "racconto", derivato a sua volta dal verbo latino "fari", ovvero "parlare".
Si tratta di una narrazione in prosa non troppo lunga e di origine popolare, che ha per protagonisti personaggi fantastici (fate, gnomi, orchi, fate ed il resto del campionario) e sono in genere puro intrattenimento con rari storie a... cattivo fine.

Pensieri alla "Nutella"

Nutella...Sono un curioso frequentatore di negozi, dal piccolo esercizio di paese (i pochi che resistono) al grande ipermercato da dimensioni spaziali. Quando vado in giro per il mondo - con preferenza per i prodotti alimentari - giro i chioschetti ed i mercatini di quartiere, così come sono curioso di frutti bislacchi o verdure mai viste sino a spingermi a vedere coltivazioni varie. Trovo che, anche osservando commercianti, avventori, agricoltori si entri in sintonia con usi e costumi e si trovino gusti e prelibatezze mai sentiti prima. Naturalmente come non cedere al provare a tavola i prodotti trasformati?
In questo mi considero un onnivoro cittadino del mondo. Pur osservando un pendolo in azione nei consumi. Da una parte esiste il "chilometro zero" (se si evitano eccessi e paradossi) che mi piace molto ed ammiro chi è in grado di fare evolvere i prodotti tradizionali con nuovi apporti di tipicità attraverso materie prime diversamente utilizzate, dall'altra, invece, una standardizzazione che fa sì che prodotti globalizzati appaiano anche nelle lande più desolate a conferma di un mondo che, in barba ai dazi, segue mode comuni su cui è inutile piangere.

La democrazia avvelenata

Veleno...Mi fa molto piacere quando qualcuno mi dice che legge spesso o anche solo talvolta questi miei pensieri quotidiani. Io stesso ho delle letture saltabeccanti, come oggi ti consente un semplice smartphone, ma con degli appuntamenti fissi che sono diventati una piacevole routine.
Fra questi ultimi il lucidissimo Mattia Feltri su "La Stampa", campione di questo genere di riassunto di pensieri che ormai molti giornali propongono con cadenza giornaliera e non sono assimilabili ai vecchi editoriali. Mi sono affezionato a questa lettura intelligente con considerazioni che fanno riflettere o sull'attualità o su di una notizia scovata scavando nel flusso impressionante delle notizie che ci martellano.

Chiarezza sul "Riccarandellum"

Elio RiccarandSarebbe interessante capire, alla fine, se esistano i numeri e quali potrebbero essere i voti a favore in Consiglio Valle per approvare la legge elettorale per l'elezione diretta del Presidente della Regione. Si tratta del famoso "Riccarandellum", dal nome di Elio Riccarand, leader sempreverde di "Rete Civica", la forza politica che ha posto questa opzione - piuttosto bizzarra per un partito della Sinistra più a sinistra - per reggere il Governo Fosson, quando mancò la maggioranza. E dall'opposizione meno prevedibile giunse - lo ricorderete - un'insperata stampella per farlo sopravvivere, ma nel "do ut des" spuntò una lista con argomenti da affrontare attraverso un rigido cronoprogramma, ormai addolcito dal ben noti "fare di necessità virtù".

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