Mi è capitato in passato di sentirmi dire, rispetto allo Statuto d'Autonomia valdostano ed alle competenze esclusive in capo alla nostra Valle, che cosa diavolo fosse quella lettera "o" che si occupa di "usi civici, consorterie, promiscuità per condomini agrari e forestali, ordinamento delle minime proprietà culturali". Non si sa bene chi spiegò ai costituenti la necessità di citare le "Consorterie" (potrebbe essere stato mio zio Séverin Caveri, allora presidente della Valle, che ben conosceva la materia) e questa decisione permette oggi al legislatore regionale di occuparsi a fondo di tracciare un nuovo quadro giuridico adatto ai tempi come conseguenza non solo di una legislazione obsoleta, ma anche di una riqualificazione derivante da una recente e illuminata legge dello Stato. Occasione, a margine della questione, per riprendere quella regionalizzazione del Catasto, che è stata disattesa, malgrado una norma di attuazione dello Statuto del 2007, cercando magari di avere un sistema probatorio come avviene a Trento e Bolzano.