Il tema, in verità, non è nuovissimo, ma ci sono sempre elementi ulteriori che non finiscono mai di stupire, nel rapporto - come dire? - fra il mondo agricolo e chi, in zona agricola, ha scelto di avere la propria residenza fissa o temporanea, come nel caso dei turisti.
Malgrado tutte le accortezze possibili, ci sono odori e rumori rurali, direi in generale "di paese" che sono connessi all'ambiente e non estranei ad esso e questo i protestatari dovrebbero capirlo prima di scegliere dove andare ad abitare per poi protestare.
Ricordo mio papà - veterinario - quando partiva prima dell'alba per il suo giro nelle stalle e tornava a casa lavandosi da capo a piedi, perché certo dalla stalle - quelle che lui frequentava sin dagli anni Cinquanta per lavoro - non è che si uscisse profumando di lavanda. E più le stalle sono diventate grandi e più certi problemi - penso ai letamai - sono diventati argomento serio per l'impatto con le zone vicine. Per non dire delle mandrie di animali che si spostano verso i prati e ritorno e che, in assenza di pannoloni, lasciano le proprie tracce sulla strada.