May 2019

1° Maggio, Lavoro, Costituzione

Ambra Angiolini e Lodo Guenzi sul palco del 'concertone' del Primo MaggioVisto che in molti ormai considerano certe le feste nazionali - lo abbiamo visto con il 25 Aprile - come occasione per fare polemica, eccoci al 1° maggio con la sgradevole sensazione che si voglia buttare a mare anche la "Festa del Lavoro", immagino con l'accusa di essere roba comunistoide, vista l'attuale svolta in corso che intende abbattere qualunque totem, senza troppe distinzioni.
Intendiamoci bene: forse più di altre feste nazionali quella di oggi ha perso ogni carica emotiva reale, pur essendo il tema del lavoro o meglio della disoccupazione, della sottoccupazione e del precariato un grumo malsano ben esistente.
Aveva ragione Sandro Pertini nel dire che «gli affamati ed i disoccupati sono il materiale con il quale si edificano le dittature» ed oggi diremmo "acqua" in cui nuota quel populismo che si impadronisce della scena per merito proprio e demerito altrui. I sindacati sono in crisi nera, erogatori più di servizi che di diritti, con manifestazioni piccole e anacronistiche in ambito locale e il famoso "concertone" a piazza San Giovanni a Roma, che è ormai anch'esso un vecchio arnese.

I muli sono «andati avanti»

'Iroso' in servizio con un alpinoIo me li ricordo i muli. C'erano quelli che facevano la naja: da studente li vedevo sfilare con gli alpini che attraversavano Aosta per le loro missioni, poi - non da alpino perché non ho fatto il militare - nei miei ruoli politici visitai parecchie caserme e ricordo bene le salmerie con i muli che ti guardavano per storto, come dire «Che cosa vuoi?».
Erano già gli ultimi sopravvissuti di un'epoca passata: ricordo di aver visto in azione piccoli cingolati con l'annuncio che avrebbero sostituito ad un uso bellico i quadrupedi.
Ha scritto sul "Secolo Trentino" lo scrittore Stefano Peverati: «La collaborazione tra l'animale e le Penne nere risulta fin dalla fondazione del Corpo degli Alpini nel 1872. Il mulo è un animale sterile, nato dall'incrocio di un asino con una cavalla che a seconda delle razze incrociate presenta diversi aspetti e dimensioni, ma che presenta ottime caratteristiche nella soma, nella resistenza alle malattie e capacità di adattarsi in ambienti sfavorevoli».

In punta di App

L'uso ormai diffuso degli smartphoneCon buona pace dei "terrapiattisti", il mondo continua a girare e nessuna generazione - come quelle viventi - ha subito un'accelerazione così brusca nell'affermarsi di novità che cambiano con rapidità il nostro modo di vivere. Nessun rimpianto per i ritmi lenti del passato, ma certo qualche sforzo intellettuale suppletivo per non rimanere indietro ci tocca farlo.
Inutile contarsi storie: il telefonino ha cambiato la nostra vita ed ognuno potrebbe raccontare la propria storia, perché con tutti gli strumenti tecnologici ognuno ha poi un proprio approccio personalizzato. Sono rari - ne ho incontrata una giorni fa una e mi è parsa bislacca - le persone che riescono a vivere senza avere in mano, pur avendo appunto proprie abitudini, modalità e tempi di utilizzo, questo aggeggio multiuso, che è ormai la versione digitale della nostra vita.

Il ritorno dell'Educazione civica

Maleducazione civica ad AostaNessuno pretende che il cittadino diventi un professore di Diritto costituzionale, ma - all'opposto - non si può neppure pensare che chi deve esercitare i propri diritti (e tenere conto dei propri doveri) di cittadinanza sia un analfabeta istituzionale. Ed invece sappiamo bene come - basta pensare al "diritto di voto", che resta il caposaldo dell'eguaglianza alla base di una democrazia - siano in tanti a vagare nel vuoto, e non è una valutazione classista, perché ad avere scarsa se non nulla conoscenza di elementi basilari sono anche persone impensabili. Posso testimoniarlo in prima persona per le diverse esperienze fatte nella mia vita e spesso mi sono stupito di chi prendeva, anche su questioni basilari, "lucciole per lanterne".

Stanlio e Ollio nel cuore

Una classica scena di Stanlio e OllioStanlio e Ollio, quando ci penso, mi fanno ripiombare nel passato più remoto. Da bambino li guardavo a casa con un proiettore di filmini contro il muro del salotto buono, poi alla televisione ipnotizzato dalle loro gag e non ho mai smesso di guardarli per l'assoluto buonumore che mi mettevano addosso. Trovo che siano stati dei comici che hanno segnato non solo la loro epoca, ma sono e restano dei sempreverdi a dimostrazione di quel fondo buono della nostra umanità che attraversa il tempo, comicità compresa
Ora sono andato a vedere il film su di loro appena uscito in Italia. "Stanlio e Ollio", diretto da Jon S. Baird, vede protagonista il duo comico più celebre della storia del cinema, ovvero Stan Laurel (Steve Coogan) e Oliver Hardy (John C. Reilly). I due attori sono rispettosi e assieme impressionanti nello studio della mimica e dei tempi. Non è un film che fa ridere, ma rievoca le tante risate, e umanizza personaggi dietro le quinte, perché non sempre è spettacolo.

Arrivano le Europee

Un dettaglio dell'interno del Parlamento europeoFaccio i miei migliori auguri ai candidati valdostani, che si presenteranno alle imminenti elezioni europee, sapendo come il sistema elettorale remi contro di loro, "annegati" come sono in una circoscrizione elettorale enorme, lesiva del diritto dei valdostani di avere una rappresentanza in qualche modo garantita.
Personalmente mi atterrò alla scelta di Mouv' di libertà di voto e questo vuol dire - a differenza di Stefano Ferrero, che sarebbe capogruppo in Consiglio Valle, che è che è stato presente e molto parlante ad un comizio della Lega senza avvertire nessuno - che sarò silente e mi recherò alle urne senza sbandierare scelte. Questa non è violazione di una presunta libertà di opinione e neppure omissione, ma si tratta di rispetto delle regole che non si accettano secondo le convenienze ed addirittura evocando la "camicia di forza", triste simbolo dei manicomi di un tempo, che è meglio non usare a vanvera.

I revenant del fascismo

Alcuni gadget nostalgici nella sede aostana di 'Casapound'Li vedo nei contenuti e nei modi i revenant nostalgici del tempo che fu, che anche ad Aosta hanno il busto di Mussolini fra i cimeli da esibire (solo per chiarire: mi farebbe orrore anche il volto di Stalin).
Sono in tanti a dire che il fenomeno non vada drammatizzato, ma noto come esista una linea sottile di tolleranza che è diventata nel tempo come il "Grand Canyon" negli Stati Uniti.
Sono contento che dove lavoro, la "Rai", i vertici aziendali abbiamo stigmatizzato un servizio compiaciuto del telegiornale regionale dell'Emilia Romagna per la manifestazione di Predappio per ricordare l'anniversario della morte di Benito Mussolini.

Si vede solo con il cuore...

Il Piccolo Principe prende il volo...Chissà come si fa davvero a mantenere un equilibrio nella propria vita fra le speranze e la realtà, fra il lato fanciullesco che ci consola e la necessità da adulto di accorgersi delle asprezze che ci investono. Eppure mantenere una certa freschezza ed una visione pulita delle cose serve come ginnastica dello spirito.
Ci ragionavo rispetto a un libro - reso anche in cartoni animati e pellicola ma senza ritrovare l'efficacia della pagina scritta - "Le Petit Prince" (tradotto anche in francoprovenzale!), che in tantissimi abbiamo letto, incuriosito da un articoletto su di un divertente sito francese, "Culture Crunch".
Ma prima di arrivarci vorrei ricordare come questo libro sia un pozzo di idee e anche di citazioni che sono come palle di neve che nell'immaginazione si trasformano in valanghe. Cito tre frasi che mettono in movimento i neuroni.

Corona è il prototipo del montanaro?

Sono rispettoso di tutti e cerco di dimostrarlo anche quando certe situazioni mi farebbero saltare la mosca al naso.
Rispetto, ad esempio, il grande successo - fatto di libri e comparsate di vario genere - di Mauro Corona, che conobbi tanti anni fa, quando non era ancora lo scrittore di oggi. Mi era stato presentato come artigiano-artista, che con la sua bizzarria sanguigna faceva personaggio e mi era risultato nel suo genere simpatico.
Poi c'è stato l'affermarsi - e lo dimostrano le copie vendute - nello scrivere con grande prolificità ed è emersa la capacità sua ed immagino della sua casa editrice di presentarsi come «il montanaro» per eccellenza e come tale proposto urbi et orbi con molti che pendono dalle sue labbra. Look rustico, lingua tagliente, rozzezza manifesta, pronto per ogni materia da discutere. E' diventato così con queste fattezze una sorta di popolare "buon selvaggio" alla Rousseau, caricatura dell'homo montanus, con una loquela diretta e senza peli sulla lingua.
L'ideale per fare "audience", specie in una televisione di oggi dove emerge chi dimostra carattere, anche se in una logica dialettica borderline.

Ci mancavano gli antinatalisti...

La homepage del sito degli antinatalistiCi sono giorni in cui mi domando dove stiamo andando nel momento in cui si passa dalla follia personale alla follia collettiva sotto vesti sempre nuove. Tema certo non nuovo nella storia umana: dalle sette multiformi ai popoli osannanti dittatori sanguinari, dagli integralismi religiosi alle associazioni per delinquere, dalle mafie alle società segrete deviate, dai "complottisti" ai creatori di "fake news", dai "satanisti" ai "terrapiattisti". Esiste un lato oscuro, ulteriormente declinabile in sottospecie di congreghe del male, spesso ammantate da quelli che vengono proclamati come nobili principi.
Oggi ero indeciso nella scelta di mettere sul vetrino del microscopio fra gli "animalisti vegani specisti" che hanno picchiato in Francia un macellaio, reo di essere «un assassino di animali», o la notizia dei giovani "antinatalisti" che si sterilizzano per non avere figli nel nome di una nuova fede, che dimostra - se mai ce ne fosse stato bisogno - di come certi pensieri oscuri alberghino in un ambientalismo distorto e da bandire.

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