Sono rispettoso di tutti e cerco di dimostrarlo anche quando certe situazioni mi farebbero saltare la mosca al naso.
Rispetto, ad esempio, il grande successo - fatto di libri e comparsate di vario genere - di Mauro Corona, che conobbi tanti anni fa, quando non era ancora lo scrittore di oggi. Mi era stato presentato come artigiano-artista, che con la sua bizzarria sanguigna faceva personaggio e mi era risultato nel suo genere simpatico.
Poi c'è stato l'affermarsi - e lo dimostrano le copie vendute - nello scrivere con grande prolificità ed è emersa la capacità sua ed immagino della sua casa editrice di presentarsi come «il montanaro» per eccellenza e come tale proposto urbi et orbi con molti che pendono dalle sue labbra. Look rustico, lingua tagliente, rozzezza manifesta, pronto per ogni materia da discutere. E' diventato così con queste fattezze una sorta di popolare "buon selvaggio" alla Rousseau, caricatura dell'homo montanus, con una loquela diretta e senza peli sulla lingua.
L'ideale per fare "audience", specie in una televisione di oggi dove emerge chi dimostra carattere, anche se in una logica dialettica borderline.