Si può dire basta? Ogni tanto me lo chiedo, quando il mondo dei "social" ti offre la possibilità di sporgerti in un abisso di ignoranza, fatto di superstizioni e balle spaziali e di un disprezzo per qualunque forma di sapere e di cultura. Uno schiaffo al buonsenso ed all'intelligenza da parte di chi odia la conoscenza, l'istruzione, la scienza ed ogni altra forma di istruzione ed un buon background è considerato da disprezzare perché élitario.
Ha scritto lo storico Franco Cardini: «E' la rivoluzione degli incolti e felici di esserlo contro tutti gli specialisti, i "soloni", quelli che con la scusa dell'avere studiato vorrebbero imporre agli altri il loro punto di vista.
Una rivoluzione democratica: se in televisione assisti, ad esempio, a un dibattito, che so, sui vaccini, e da una parte c'è un illustre clinico o un ricercatore di grande esperienza e di altissimo livello e dall'altra c'è un "no vax" che sull'oggetto del contendere ha letto un paio di articoli di "Focus" e ha orecchiato un discorso in autobus, l'avviso del competente e quello dell'incompetente sono sullo stesso piano: sono due punti di vista, valgono ciascuno un voto.
Sulla base di ciò, di recente, una signora del governo ha cercato di zittire un ex ministro dell'economia criticabilissimo sotto molti aspetti, ma noto per essere un economista illustre semplicemente con un "questo lo dice Lei!"».