Domani si terrà un Congresso dell'Union Valdôtaine, movimento che ho lasciato ormai da alcuni anni e ritengo ancora oggi, senza alcun pentimento o rimpianto, di avere avuto in quelle situazioni delle valide ragioni per farlo. Certo, questa rottura non avvenne a cuor leggero perché molto della mia vita è passato di lì sia nella mia storia personale che in quella della mia famiglia.
«Partir, c'est mourir un peu», scriveva il poeta Edmond Harauncourt, ma - come si dice - «quando ci vuole ci vuole» e visto il contesto, la diaspora degli unionisti, che fossero personalità, militanti o semplici iscritti e simpatizzanti, prima e dopo la mia scelta, è stata come un fiume in piena lastricato, anche in questo caso, di buone ragioni.