July 2009

Camper double face

camper.jpgConfesso che mi piacerebbe attraversare in camper il deserto del Sahara oppure usarlo per affrontare le strade della foresta amazzonica o anche godermi la tappe per arrivare a Samarcanda.
L'uso, invece, del camper per mettermi in modo stanziale in un campeggio, in un parcheggio di una funivia o in mezzo ad altri camper in un'area di sosta mi intristisce, venendo meno quella parte avventurosa da carro dei coloni del Far West.
Un monolocale itinerante sarà pure economico - e lo capisco, anche se alcuni camper costano soldoni - ma non mi si tiri di mezzo il contatto con la natura o l'esprit de liberté
Per altro, rispetto la passione dei camperisti, pur subendo gli obblighi di incolonnamento dietro i loro mezzi sulle nostre strade delle vallate e pur avendo qualche dubbio sul fatto che la grande maggioranza dei camper - potente lobby di costruttori e di appassionati - la si guidi con la sola patente B ed il mezzo come visuale e sagoma non è per nulla banale.

Canili pieni

max_cuccia.jpgMalgrado le molte campagne "piaciose" con personaggi famosi che ammoniscono sulla barbarie dell'abbandono dei cani in vista delle vacanze, il fenomeno - purtroppo anche in Valle - satura i canili.
Sono sinceramente sbalordito che ciò avvenga: l'idea che si sbatta un cane in mezzo ad una strada, sapendo la loro adorazione per i padroni, mi turba.
Chi lo fa è davvero senza cuore.
So bene che ci sono fatti, abbandoni e solitudini ben più gravi nella nostra società, ma è vero che esiste in questo abbandono di un cane - come se fosse un pupazzo - una dimostrazione vera della mancanza di umanità di parte dell'umanità.

Il nostro territorio

Larga parte del territorio valdostano non è abitabile oppure non è più abitata.
Nel primo caso, ciò è dovuto alle caratteristiche geografiche della nostra montagna. In questo senso, vi assicuro che sorvolare in elicottero la nostra Valle offre ogni volta nuove emozioni e dà la consapevolezza della varietà di quegli ambienti che formano il nostro territorio, compresi quelli estremi, fatti di cime, orridi, ghiacciai, creste e molto ancora.
E' una visione diversa da quella dal fondovalle - dal basso verso l'alto - e anche dalla visuale di quei differenti belvedere che offrono scorci originali sui panorami della nostra Regione. Se si sale di quota - a me è capitato sui diversi massicci - di osservare in volo con il cuore in tumulto un mare di... montagne.

Mediapolis

mediapolis_prato.jpgE' clamoroso come io resti un inguaribile provinciale.
Ho girato il mondo, ho studiato, mi tengo aggiornato, ma delle volte mi manca, purtroppo, quel colpo d'ala che forse sarebbe necessario. Mi riferisco a "Mediapolis", quel grosso conglomerato di cui si parla da più di dieci anni e che sorgerà (entro il 2011, secondo gli ideatori, con inizio lavori a breve) nel Comune di Albiano di Ivrea con una spesa coraggiosa in epoca di crisi: 500 milioni di euro.
Basta cliccare qui per capire che il progettone c'è: 600mila metri quadrati interessati, di cui 90mila coperti, un parco a tema (con ventidue attrazioni meccaniche), 7.800 posti auto e 107 per i bus, un'arena per gli spettacoli da 15mila posti e molto altro ancora. Con slogan suggestivi del genere: «tutto il parco è un set televisivo», «lo shopping come esperienza emotiva».
Si parla poi di energia, spazi verdi, valorizzazione del piccolo commercio e - mica male - 1.200 posti di lavoro.
Essendo che i parchi tematici in Europa vanno male, che i grandi ipermercati sono in crisi, che il settore televisivo langue e altri pessimismi analoghi che evito per non sembrare un gufo, direi che l'ottimismo del gruppo economico interessato dal progetto - con sede in Lussemburgo - riempie il cuore.
Chissà, ma è una bagatella, se per il vasto spazio commerciale è stato chiesto - come previsto dalla legge Bersani sul commercio - il parere della nostra Regione.
Anni fa, per questo, avevo scritto.

Imbrattare i muri

scritta_muro.jpgCon le nuove norme contenute nel tanto discusso decreto sulla sicurezza, è previsto un apprezzato giro di vite per chi si diverte a disegnare graffiti o a tracciare scritte sui muri e su tutto il resto.
Le sanzioni amministrative e penali, per gli autori e per chi vende a minori bombolette di vernice indelebile, credo che faranno il loro effetto. I writer dall'elevato contenuto artistico sono, basta guardare i muri di Aosta, un'infinitesimale minoranza e purtroppo - a parte patetiche dichiarazioni d'amore che varrebbero alcuni calci nel sedere - si è pure esaurita quella carica ironico-sarcastica che ricordo in certe scritte negli anni Ottanta.
Ci sono teppisti che godono come matti a rovinare il decoro di palazzi e arredi urbani di vario genere. Ricordo palazzi del centro appena ridipinti, divenuti tela sin da subito per certi sghiribizzi che sono una vera e propria violenza oltreché un danno.

Il Tour

tour_de_france_aosta.jpgBello da vedere in televisione, sapendo che milioni e milioni di persone seguono in televisione questa corsa ciclistica. Ricordo che i telespettatori del "Giro d'Italia", come numero, non sono neppure lontanamente comparabili.
La tappa attraverso i nostri Colli alpini permette, con la maestria dei francesi nella regia, di vedere delle bellissime immagini della nostra Valle, che sembrano rifarsi, per così dire, al Calepin su "Il nostro territorio".
L'idea poi che ci sia un fil rouge fra il "Tour" di oggi e il primo vincitore, il valdostano naturalizzato francese Maurice Garin, nella prima gara del 1903, è affascinante.

L'émigration: una miniera di personalità

valbon_georges.jpgHo sempre pensato che si debba fare di più per scavare nella diaspora dei valdostani nel mondo: un fenomeno migratorio di proporzioni colossali, che ha sparso valdostani in tutti i Continenti.
La maggior parte ha perso contatti con il Paese di origine e devo dire che Internet oggi consente a chi ha tagliato le proprie radici - come è naturale che sia, dopo alcune generazioni - di ritrovarle. Mi riferisco in particolare ad America del Sud e Stati Uniti.
Anche nella vicina Francia, dove l'emigrazione valdostana è stata massiccia, emergono talvolta delle personalità di origine valdostana che non conoscevo, naturalmente per colpa mia. Penso a Georges Valbon, morto poche ore fa in Valle d'Aosta dove era nato il papà, fuggito durante il fascismo. Sindaco per trent'anni di Bobigny era stato partigiano di spicco, lasciando l'Armée in cui era entrato volontario per il rifiuto di combattere in Indocina. Comunista convinto e uomo di cultura (l'Humanité ne traccia un bel profilo), Valbon aveva mantenuto un legame con la terra d'origine della sua famiglia.

La lune

aldrin_sulla_luna.jpgCon una poesia di Alfred de Musset, "Ballade à la Lune", che propongo qui sotto, vorrei ricordare anch'io quella volta che, nell'estate del 1969, l'uomo arrivò sulla Luna. Ero al mare, ad Imperia, avevo dieci anni e ricordo benissimo quel duetto-duello fra Tito Stagno e Ruggero Orlando (che conobbi poi bene) sull'allunaggio.
Sembrava strano guardare la luna e pensare che l'uomo - che fosse poi una scelta americana per mostrare i muscoli poco importava e certo all'epoca non lo capivo - ci fosse salito sopra.





C'était, dans la nuit brune,
Sur le clocher jauni,
La Lune,
Comme un point sur un i;

Lune, quel esprit sombre
Promène au bout d'un fil,
Dans l'ombre,
Ta face et ton profil?

Es-tu l'œil du ciel borgne?
Quel chérubin cafard
Nous lorgne
Sous ton masque blafard?

N'es-tu rien qu'une boule?
Qu'un grand faucheux bien gras
Qui roule
Sans pattes et sans bras?

Es-tu, je t'en soupçonne,
Le vieux cadran de fer
Qui sonne
L'heure aux damnés d'enfer?

Sur ton front qui voyage,
Ce soir ont-ils compté
Quel âge
A leur éternité?

Est-ce un ver qui te ronge
Quand ton disque noirci
S'allonge
En croissant rétréci?

Qui t'avait éborgné
L'autre nuit? T'étais-tu
Cognée
A quelque arbre pointu?

Car tu vins, pâle et morne,
Coller sur mes carreaux
Ta corne
A travers les barreaux.

Et c'est, dans la nuit brune,
Sur le clocher jauni,
La Lune
Comme un point sur un i.

Poteva essere una success-story

eurotravel_sede.jpgMi spiace che non sia terminata con un lieto fine l'avventura dell'Eurotravel, che pareva avere le caratteristiche - usando due anglicismi - di una success-story, cui si accompagnava la vicenda umana di due fratelli self-made-man, che avevano salito con grinta e determinazione gli scalini, partendo dal piano più basso.
Evidentemente, ma non spetta a me dirlo, ci sono stati passi sbagliati che hanno condotto alla situazione attuale e non è certo solo la crisi globale ad esserne la ragione, anche se sono molti i tour operator che sono sull'orlo del baratro e come in un gioco di domino il sistema turistico italiano rischia grosso.
Frutto probabilmente del gigantismo, di bolle speculativo-finanziare e di un mondo malmostoso - in cui alla fine il turismo era solo occasione d'investimento e di giochi coi bilanci - da cui sarebbe prudente star distanti.

Alcool

Monta la polemica su alcool e minorenni.
A leggere con attenzione le ordinanze dei sindaci, che mirano a regole più stringenti zigzagando fra codice penale (che punisce la somministrazione, ma non la vendita, ai minori di 18 anni) e nuove norme contro il degrado urbano (l'assioma è fra consumo di alcoolici e esplosione di violenza e teppismo), siamo di fronte ad una realtà assai variegata, cui si sommerebbe il consumo zero per i neopatentati, se passerà la riforma in Parlamento del Codice della strada.
Quello dell'alcool e dei suoi abusi, le cui conseguenze sono note e disastrose, è uno dei temi carsici in Italia. Ogni tanto sparisce per poi riapparire anni dopo, mentre i dati mostrano progressivi peggioramenti.
Il tema in Valle d'Aosta, guardando le statistiche di vario genere (consumi, malattie, incidenti stradali), non è di poco conto.
Far finta di niente non aiuta: i valdostani - e ne siamo tutti testimoni - sono in media dei bevitori robusti e le conseguenze sono ovvie. Da tempo diverse campagne invitano la nostra popolazione ad un uso ragionevole per evitare che un piacere, come a mio avviso è un consumo moderato degli alcoolici, non si trasformi in tragedia personale con conseguenze collettive, essendo i costi sociali, diretti ed indiretti, enormi.

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