July 2009

Giovani

La retorica sui giovani mi mette, in politica come altrove, l'orticaria. Vale oggi la medesima sensazione di fastidio che avevo da giovane, ma temo che il quadro sia peggiorato e me dolgo, avendo superato i cinquant'anni. Tra l'altro, quando ero un giovane deputato, mi trovai in una kafkiana Commissione parlamentare d'inchiesta sulla condizione giovanile!
La constatazione di partenza è facile: più si parla dei giovani - con la logica del disco rotto - e del loro inserimento e della loro valorizzazione, più si segnala la forza del rinnovamento della quale possono essere motore e di quanto siano una risorsa e più la realtà è esattamente l'inverso e cioè che i giovani - protagonisti a parole - sono in realtà fuori dalla porta e presi a calci nel sedere. Una porta tenuta chiusa per stupidità o chiusura mentale e calci nel sedere frutto di miopia verso le giovani generazioni.
Lo scrivo con la coscienza a posto e con la fortuna personale di aver cominciato da giovanissimo il mio lavoro di giornalista e lo stesso vale per l'ingresso e le successive tappe in politica.
Chi mi conosce sa che, ogni volta che ho potuto, ho avuto collaboratori giovani, perché il loro entusiasmo e la loro energia sono il necessario contraltare all'esperienza. Ciò evita che l'esperienza sia solo una rendita di posizione: quante volte nella mia vita ho incontrato vecchi chiusi, egoisti e gretti, che non volevano giovani tra i piedi per paura di essere scalzati e per timore che ogni rinnovamento turbasse abitudini e tradizioni ammuffite.
Spesso ciò ha innescato regole concorsuali, di accesso al lavoro e alle professioni che sono apposta una corsa ad ostacoli per impedire l'ingresso e le nuove regole pensionistiche che verranno rischiano di essere un ostacolo all'entrata e alla stabilizzazione dei giovani nel mondo produttivo. Della politica non dico nulla: basta scorrere gli anni di nascita dei decisori.

Funzioni prefettizie

sito_rava_prefetto.jpgBene ha fatto la Regione a pubblicare sul suo sito una parte dedicata alle funzioni prefettizie del Presidente della Regione. Si tratta di consentire, al di là degli aspetti di servizio al cittadino, la comprensibilità di un caso unico e eccezionale in Italia, contenuto nell'ordinamento valdostano, derivante principalmente dal decreto luogotenenziale del 1945 e supportato da sentenze della Corte Costituzionale.
Attenzione, però, perché talvolta si parla di "Presidente-Prefetto", che è una definizione sbagliata perché snatura la logica di duplicità del Presidente, che sostituisce - per gran parte delle sue funzioni - il Prefetto che è sparito, come negli auspici di un illustre amico dei valdostani, Luigi Einaudi.

Un colpo al cerchio e uno alla botte

immigrati_venditori_abusivi.jpgIl tema dell'immigrazione resta decisivo: l'aumento del numero di ingressi in Italia (e parlo dei regolari) nell'ultimo decennio, pensando che in parte è ridotto dallo status di cittadini comunitari dei rumeni, non credo abbia eguali in Europa. Le cause sono state la denatalità e le offerte del mercato del lavoro.
Ora, complice la crisi e fenomeni malavitosi, si cerca di arginare almeno il sommerso di irregolari con il nuovo reato di "clandestinità".
Ma, dato un colpo al cerchio della legalità, ora risulta necessario un colpo alla botte per evitare problemi alle famiglie che hanno colf e badanti extracomunitari non in regola, per cui è stato lanciato un provvedimento di regolarizzazione-sanatoria.
Resta da chiedersi se sia legittimo discriminare fra lavori diversi. Per capirci: se posso avere un regolare contratto in edilizia o agricoltura niente da fare e vengo espulso, se sono colf o badante resto.

Benvenuto, Santità!

benedetto_xvi_2007.jpgTorna per la terza volta in Valle il Papa tedesco, Benedetto XVI.
Dopo la lunga serie di vacanze di Giovanni Paolo II, dal 1986 - prima sua visita - al 2004, poco prima della sua morte, è ora il suo successore a confermare la scelta di una vacanza alpina a Les Combes.
La Valle in passato era stata solo terra di transito di Papi, tranne quel Papa Ratti che, prima di salire al soglio pontificio, aveva scalato le nostre montagne.
Ora, invece, una tradizione di ospitalità papale si è radicata.

Oggi a Strasburgo

strasburgo_europarlamento_interno.jpgNon è una Festa nazionale come le altre oggi a Strasburgo.
Il 14 luglio, immagino per una scelta voluta, coincide anche con la prima seduta del Parlamento europeo di questa nuova Legislatura.
Peccato davvero che fra gli oltre settecento parlamentari europei non figuri un valdostano e chissà se qualcuno potrà subentrare nei prossimi cinque anni.
Certo è che la sfida del Parlamento nei prossimi mesi è da far tremare i polsi. Senza voler drammatizzare, si tratta di capire se il processo d'integrazione sarà destinato a bloccarsi, come avvenuto negli anni scorsi, oppure a riprendere il suo respiro e sarebbe utile anche contro la crisi.

La spiaggia

Anni di osservazione, nell'ozio marino, nei luoghi più diversi, mi confortano nell'idea che nulla come una spiaggia sia un microcosmo che riproduce vizi e virtù umane. E tutto, come in televisione, rigorosamente in diretta e, se si frequentano gli stessi posti ogni estate, è come un serial a puntate con nascite, morti, amori e tutto il resto.
Le "compagnie" - io l'ho vissuto alla "Spiaggia d'Oro" d'Imperia - ti inglobano da bambino e, a un certo punto, ti scopri adulto e la spiaggia ti ha svezzato fra castelli di sabbia, prime cotte, juke-box, piste per le biglie coi ciclisti sopra, pizze e granite, i cavalloni delle mareggiate, aperitivi, bagni di mezzanotte e altro ancora. Molti "fondamentali" son passati di lì in un'educazione sentimentale stampata nei ricordi.
Gli antropologi, al posto di perdere tempo a studiare tribù in Amazzonia, dovrebbero farsi imprestare uno di quei trespoli d'osservazione dei bagnini e limitarsi a guardare il popolo in costume da bagno tra battigia e cabine. I sociologi dovrebbero mettersi in braghette e guatare fra gli ombrelloni gli umori profondi della società fra abbronzanti e iPod nelle orecchie. Gli psicoanalisti avrebbero il vantaggio di un'umanità già stesa sul lettino, anche se più abituata alla immersione totale da tintarella che all'analisi.

Che cos'è questa crisi

medicante_cane.jpgL'ottimismo da solo non basta e neppure una forma velata di scaramanzia, che porta ad esorcizzare la crisi non parlandone.
Ed invece, come un'epidemia che può svilupparsi rapidamente o con maggior lentezza, la crisi globale sbarca, con diversi volti, anche in Valle e la preoccupazione riguarda in primis i posti di lavoro.
Bastava parlare con qualche industriale per rendersi conto che il rallentamento avrebbe innescato problemi anche in questo comparto, che in un'economia "plurale" risulta importante per la nostra Valle, ma è reso assai fragile laddove la nostra industria opera nei comparti della fornitura e della subfornitura, che è in difficoltà proprio perché tributaria della salute (e in questi mesi dei malesseri gravi) di chi si approvvigiona dalle industrie sottostanti.
Che ci fosse la necessità di trovare una nuova via nel settore industriale, per gli anni a venire e tenendo conto di alcune aeree industriali importanti, era fatto noto e ben espresso da un ponderoso studio della società "Ambrosetti".

L'influenza

vaccino_influenza.jpgHo notato di persona come sia molto attiva in diversi Paesi europei la campagna d'informazione sui rischi della pandemia derivante dalla nuova influenza.
All'aeroporto di Atene una telecamera termica scruta ogni passeggero e si riceve un documento multilingue con informazioni dettagliate.
In Italia non c'è nulla del genere e pensare che, come spiega l'Organizzazione Mondiale della Sanità, c'è poco da stare allegri per i prossimi mesi. Mi pare di capire che ci si sta preparando ad una vaccinazione di massa anche in Italia. Credo che sarebbe bene avere notizie certe e chiare.
La linea fra serenità e panico è sottilissima.

Unesco

gressoney_sj_01.jpgLe Dolomiti "patrimonio dell'umanità".
La notizia serve ai Verdi locali per rilanciare la candidatura del Monte Bianco, un loro vecchio cavallo di battaglia. Per carità, basta scorrere l'elenco dei siti mondiali che hanno ottenuto il titolo per avere conferma che questo riconoscimento - privo di qualunque finanziamento e dunque onorifico - non si nega a nessuno tali, tante e così disparate sono le località - ormai quasi novecento in totale - che hanno ottenuto il label dell'Unesco.
A me sembra un tantino logoro questo "patrimonio dell'umanità", i cui tratti distintivi risalgono ad una Convenzione del 1972, se pensiamo che sono diventati tali nel tempo dal centro di Roma ai trulli di Alberobello, dalla Costa amalfitana all'arte rupestre della Valcamonica, da Venezia alla sua Laguna alle Isole Eolie.
Chi lo sapeva?
Interessante, invece, era quella proposta, a carattere internazionale, di fare dei walser "patrimonio orale e immateriale" dell'Unesco per esaltare la particolarità di una cultura.
Dossier che temo sia sparito in qualche cassetto.

Metafora coro-politica

morricone_concerto_fenis.jpgIl concerto di Ennio Morricone al castello di Fénis è stato interessante per due ragioni.
La prima, banalissima, è vedere al lavoro un grande musicista e direttore d'orchestra con alcune sue musiche, colonne sonore di film importanti, di grande successo.
La seconda è che un centinaio di coristi valdostani hanno cantato alcuni di questi brani con un'efficacia impressionante. So che sono state prescelte persone che sapessero leggere gli spartiti musicali, vista l'ovvia complessità delle esecuzioni. Quel che mi è parso interessante è la metafora che sembra esprimersi con questa esibizione. Coristi di cori che cantano prevalentemente un patrimonio musicale tradizionale e autoctono sono stati posti di fronte alla necessità di saper eseguire qualche cosa di profondamente diverso, in un ponte ideale fra passato e modernità.
Hanno dimostrato, come dovrebbe essere in politica, che - forti di esperienze maturate in un radicamento locale - si può essere in grado di interpretare brillantemente i cambiamenti senza arroccarsi per forza a rischiose logiche di esclusiva conservazione, spesso un impedimento al governo efficace delle modificazioni in atto.

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